Il primo trimestre del 2025 conferma un trend preoccupante per il settore editoriale tradizionale. In Italia, il 2024 si è chiuso con una flessione del 2,3% nelle copie vendute e dell’1,5% a valore (fonte). Le librerie fisiche resistono (+8,8 milioni di euro), ma le vendite online e nella GDO crollano. Gli editori piccoli e medi sono i più colpiti, con perdite che arrivano fino al -9,3%.
Il quadro internazionale non è più incoraggiante: Francia (-0,3%), Regno Unito (-0,6%), Germania leggermente in positivo (+0,9%). Solo la Spagna cresce davvero, con un +9,8%. Negli USA, il mercato resta stagnante: -0,2% nel 2023 (fonte).
Di fronte a questi numeri, appare chiaro che il libro – così com’è concepito oggi – ha esaurito strumenti e modelli. Il futuro non può essere una semplice continuazione del passato. Serve un cambiamento profondo.
È in questo scenario che si inserisce Wrebook, un nuovo modello di scrittura, pubblicazione e lettura. Più che una piattaforma, è un ecosistema che consente la creazione di libri modulari, interattivi e adattabili, pensati per coinvolgere davvero il lettore e aprire nuove forme di narrazione. Niente più pagine statiche: con Wrebook il libro si ramifica, si esplora, si sceglie.
Un esempio concreto arriva da Chiara Petragnani, self-publisher classe 1970, che con spirito pionieristico ha scelto di pubblicare su Wrebook il suo manuale per lo studio, uno strumento innovativo pensato per aiutare ragazzi e studenti a imparare in modo attivo e coinvolgente. Un’opera educativa che unisce contenuti utili e una struttura non lineare, valorizzata proprio dalle potenzialità del formato Wrebook. Nonostante appartenga a una generazione cresciuta con il libro tradizionale, Petragnani dimostra come sia possibile abbracciare la trasformazione digitale con coraggio e visione (vedi il libro).
Il valore di Wrebook non sta solo nell’innovazione tecnologica, ma nella strategia: crea nuovi mercati, digitali e narrativi, ancora non presidiati dall’editoria convenzionale. Wrebook non si limita a competere: espande il perimetro dell’editoria, trasformandola da prodotto statico in esperienza viva.
Oggi, investire in modelli come Wrebook non è più una scelta opzionale. È l’unica via per far compiere all’editoria quel salto di qualità che da anni manca. I mercati ci sono, pronti per essere conquistati. Serve solo il coraggio di scrivere – e leggere – in un modo nuovo.